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SABATO IN SPIAGGIA PER IL RICCIONE-GOLF-CHALLENGE

9/24/2015

 
Il golf non tradizionale come volano per il coinvolgimento di tanti che non hanno ancora cominciato ad amare il nostro sport e che non sanno che, una volta incontrato, non lo lasceranno mai più. Si propone anche questo, di far vedere che il golf si può anche giocare lontano da fairway e green, ma sulla sabbia, che non deve essere necessariamente quella dei bunker, il Riccione Golf Challenge.

L'appuntamento è fissato per sabato 26 settembre a partire dalle ore 16.00 presso l’HotelLungomare a Riccione (Viale Milano, 7), organizzato per questa prima edizione dalRiviera Golf Resort, con l'impegno in prima linea del Presidente, Gianluca Ghiglione, insieme aLeardini Group.

L’evento, unico per il suo genere, si articola in due prove di abilità golfistica: dalla terrazza delsettimo piano dell’Hotel Lungomare, i protagonisti cercheranno di mettere la palla in buca posta in spiaggia, a 180 metri, in un unico colpo. Una prova spettacolare di grande destrezza.

La prima gara, Hole in one, vedrà 40 giocatori contendersi una Porsche Panamera, dalle ore 16 alle 18.

Dalle ore 19 alle 21 invece la prova a squadre Nearest to the pin, che vedrà gareggiare i team dei club di Romagna e Marche del Riviera Adriatica Golf Circuit (Riviera Golf, Rimini Verucchio Golf, Conero Golf), insieme alla squadra della Federazione Golf della Repubblica di San Marino. 
La squadra vincitrice si aggiudicherà il trofeo Riccione Golf Challenge, una realizzazione inargento firmata da Baleani Alta Gioielleria di Riccione che il team custodirà per un anno.

Il sito ufficiale della manifestazione www.riccionegolfchallenge.it

72° OPEN D’ITALIA, VINCE KARLBERG…VINCONO I GIOVANI GOLFISTI DEL COMITATO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA

9/20/2015

 
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Si chiude una straordinaria edizione (la settanduesima) dell’Open d’Italia. Straordinaria per field di giocatori, organizzazione, presenze di pubblico e appeal nei confronti anche dei non-golfisti. E si chiude con la prima affermazione in carriera dello svedese Rikard Karlberg. 
Una vittoria inattesa, arrivata alla seconda buca di spareggio, contro il mostro Martin Kaymer. Il tedesco, ex numero 1 del mondo, era uno dei favoriti, è stato un protagonista dalla prima all’ultima buca, ma non è riuscito a mettere la freccia e sorpassare tutti proprio quando, nell’ultimo giro, si pensava potesse annullare la concorrenza. Fatali  sono state le seconde nove buche della domenica (bogey 10, bogey 13 e bogey alla facile 14) lo hanno portato a -19 a giocarsi il playoff. In quattro giorni di gara né lui, né Karlberg erano stati in grado di imbucare il birdie alla 18. Ci ha pensato Karlberg, pur essendo nel rough di sinistra dal tee, a mettere il 3 per la vittoria.

La vittoria sul campo parla scandinavo e ha il nome quasi di una birra. La vittoria analcolica dell’Open è dei ragazzi del Comitato Regionale Emilia Romagna che, accompagnati da Gaetano Macciocchi, Luca Martufi, Carlo Lambertini, Adriano Ciancarelli, Claudio Ferrari, Massimo Masina, Raffaele Zambrano e Loredana Giovanardi e hanno vissuto una esperienza indimenticabile: vedere da vicino i campioni che vorrebbero essere loro in futuro. Bello, bellissimo poter camminare lungo le buche dello splendido percorso del Golf Club Milano e poter assistere a una gara così avvincente.

Per tutti: Matteo Cristoni, Federico Vecchiattini , Elia Dalla Negra,Amedeo Filippini, Riccardo Tosi, Alberto Magnani, Elena Masoero, Valerio Stefanelli, Ginevra Stefanelli, Sebastian Meli, Alessandro Giovannini, Nicolò Pantaleoni, Andrea Cavazzini, Alberto Rusticali, Alice Cavalli, Federica Biscuoli, Tommaso Frignani, Edoardo Gubellini, Alessandro Lorenzini, Mattia D’Errico, Angelica Lorenzani Borsari, Pietro Pontiggia, Olomo Stuppioni, Riccardo Rovatti, Andrea Zagaria, Alessandro Montanari, Giovanno De Lorenzi, Luca Braghiroli, Domenico Bevilacqua, Tommaso Torchi, Francesco Chiaroni, Simone Giglioli, Filippo Giglioli, Filippo De Gori, Maria Vittoria Chiaffi, Tito Adorni, Alberto Rozzi, Nicole Oddi, Giacomo Mezzetti, Giovanni Mezzetti, Auroa Ponti e Gaia Stancikova la gioia di partecipare a un record 16.000 presenze nell’ultimo giorno, quasi 50.000 nella settimana e di vedere prevalere, tra gli italiani, un giovane dilettante della Nazionale, nato e cresciuto al Golf Club Milano, Lorenzo Scalise, che ha chiuso undicesimo, al pari di Miguel Angel Jimenez, con 16 colpi sotto il par.

Non poteva mancare, in occasione della trasferta, iniziata dal Cus Ferrara, e passata attraverso l’intera Regione, la foto con il Presidente della FIG, Franco Chimenti, il consigliere federale ed ex Presidente del Comitato, Celso Lombardini  e con l’attuale Presidente del Comitato, Stefano Frigeri.

CIANCHETTI E VECCHI FOSSA NON PASSANO IL TAGLIO

9/18/2015

 
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Che Peccato! Non sono riusciti nell’impresa Luca Cianchetti e Jacopo Vecchi Fossa, i due ventenni (Luca li compirà martedì 22 settembre e non è riuscito a farsi un regalo prezioso per un compleanno speciale) del Modena Golf & Country Club che, al primo Open d’Italia della loro giovane carriera, nel giorno dell’addio a questa manifestazione di Costantino Rocca, non hanno conquistato il -4 necessario per poter passare il taglio al Circolo Golf Milano.

Alla fine ci sono le facce scure e l’arrabbiatura momentanea, ma dopo qualche minuto, grazie all’affetto dei tanti, tantissimi tifosi giunti dall’Emilia, di amici e genitori, la delusione viene assorbita.  

È stata una grande emozione ed esperienza per entrambi e non sono andati poi così lontani dallo staccare il biglietto per giocare nel week-end.

Partenze invertite rispetto al giovedì, il primo ad andare sul tee (della 10 in questo caso) è statoLuca Cianchetti: botta di adrenalina e ferro lungo al green; approccio, dopo aver droppato perché la palla è sotto la torre della televisione, e 2 putt e si va sul tee della 11 con un bogey. La strada è ancora lunga e il tentativo di rimonta comincia subito. Birdie alla 11 con un putt di almeno 3 metri, dopo un bell’approccio dal rough. Comincia a quel punto una lunga serie di par, che dimostra solidità, anche se un qualche errore strategico preclude di poter tornare a girare in par (siamo sempre al +1 del primo giorno): come al par 5 della 14, dove non c’è la visuale per il secondo colpo green. Le seconde 9 (dalla 1) cominciano con uno spettacolare eagle che vale il -1 sul totale. Ma la reazione non si completa. Come nella giornata di giovedì, al par 3 della 3, c’è l’episodio che manda fuori giri e purtroppo le ultime buche portano a un totale di 75 (+4) e costano l’eliminazione.

La giornata di Jacopo Vecchi Fossa non è dissimile, ma se si può, è ancora più marcato l’up&down. Pronti via: nell’ultimo flight del pomeriggio dalla 1: birdie 1, con uscita e putt dal bunker, dopo un drive nel rough; birdie 2, con secondo colpo dal rough e imbucata dal collar; birdie 4, ancora con secondo colpo dal rough e palla quasi data e birdie 6. A -7  sul tee della 7 si comincia a sognare. E invece proprio lì cominciano le difficoltà: bogey 7 (approccio e 2 putt dal rough a sinistra del green); doppio bogey 8, con un primo colpo che si ferma sotto una pianta a sinistra del fairway e costringe Jacopo a dover tornare all’indietro per darsi un colpo al green. La sequenza che mette definitivamente fuori gioco il giovane azzurro arriva a 12, 13 e 15 (tre bogey, con in mezzo un par al par 5 della 14) e toglie ogni speranza. Jacopo ha comunque chiuso i due giorni di Open con 143 colpi (-1).

Ora c’è tanta delusione, ma questa esperienza, tra qualche anno, per non dire mese, ma anche solo qualche giorno, sarà comunque un punto di partenza da ricordare e utilizzare per aumentare il bagaglio personale.

FOSSA E CIANCHETTI, PRIMO GIORNO DI OPEN DOLCE-AMARO

9/17/2015

 
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Giocare un Open d’Italia da rookie-amateur non deve essere semplice. Noi non l’abbiamo mai fatto e quindi possiamo solo immaginare quale possa essere la sensazione, ma a giudicare da come Jacopo Vecchi Fossa e Luca Cianchetti, i due giovani portacolori del Modena Golf & Country Club, ci raccontano le loro emozioni alla fine delle prime 18 buche, non deve essere difficile immaginare quali fossero le sensazioni che hanno vissuto al Golf Club Milano nella prima giornata da grandi.

Farfalle nella pancia, come quando si deve affrontare l’esame di terza media, o quello di maturità. È la traduzione delle parole di entrambi che, seppur intervistati in due momenti diversi, raccontano come fossero gemelli siamesi: “è stato difficilissimo dormire la scorsa notte”. Le prime buche sono state letteralmente giocate (e vissute da chi li ha seguiti) in apnea. “Sono arrivato sul tee della 10 (ndr la prima buca di Jacopo Vecchi Fossa) che avevo un po’ di ansia. Penso sia stato normale. Il par subito mi ha dato fiducia e poi mi sono sciolto”. Grande tensione anche per Luca Cianchetti, che alla 1 ha tirato il drive a sinistra nel bosco e ha dovuto giocare un up&down di straordinaria qualità per portare a casa il par alla prima buca: “Vero, ero molto teso. È stato solo l’inizio. Dopo l’errore di non conoscere la regola per la pallina sui cavi della televisione (ndr lungo al green al par 3 della 3), che mi è costata un colpo di penalità ed essere uscito dalla buca con un doppio bogey, mi sono calmato e ho cominciato giocare meglio”.

La strada verso la gloria, che al primo Open d’Italia si traduce in passare taglio è ancora lunga e lastricata di imprevisti, come “il bogey alla 1, con un putt da 3-4 metri”, dice Jacopo Vecchi Fossa, “è stato un momento in cui ho dovuto ritrovare la concentrazione”. Anche Jacopo, come Luca, ha volato un green di un par 3, ma l’esito è stato completamente diverso: approccio imbucato per il birdie e per il giro in 69 colpi (-3  a 6 colpi dal leader, Nicolas Colsaerts). 
“In quel caso”, chiude Vecchi Fossa “è stato più un errore dal tee…Ma quando ci siamo accorti che avevamo volato il mio caddie (ndr il coach della Nazionale, Giorgio Grillo) mi ha detto di stare tranquillo che avrei imbucato l’approccio, e così è stato”.

Vecchi Fossa e Cianchetti, come si dice in gergo, schiacciano la palla, ma quando c’è da usare le mani, lo sanno fare alla grande. Anche per Luca, la 7 è stata terra di conquista: birdie con one-putt per andare a +1 e subito dopo, alla 8, grande scrambling  con una palla sul bordo lungo del bunker del green a sinistra; sembra ilo punto di svolta e invece alla 9, “buca da birdie”, come dice lo stesso Cianchetti “ho infilato una serie di errori e sono uscito dalle prime nove con +3”. Un bogey alla 10 sembrava il proseguimento peggior di una giornata storta e invece: birdie 12, bogey 13 e poiback-to-back-to-back birdie alla 14, 15 e 16 hanno regalato una chiusura (+1, 73 colpi) che risolleva il morale. “Il campo non è difficile, lo conosco bene”, conclude Luca Cianchetti “nel secondo giro non avrò più il problema dell’emozione da gestire. Credo che il taglio, che rappresenta il mio obiettivo, cadrà a -3, forse -4… Non mi resta che giocare in -5 e provarci”.

La carica del giovane bomber di Sestola arriva anche da Cristiano Cambi, prezioso punto di riferimento che, oltre a seguire i due ragazzi al Circolo, a Modena, li ha accompagnati lungo il loro primo storico giro a un Open e che sarà lì anche per la seconda giornata, con collegamenti in diretta con Federico Bisazza, per raccontare tutto ciò che avviene, nella speranza di vedereCianchetti recuperare e Vecchi Fossa confermarsi: “So che Luca saprà reagire”, dice Jacopo, durante la pratica pomeridiana. “Per quel che mi riguarda credo che il taglio sarà sul -4 e  quindi devo solo tornare in campo e giocare come so. Sono fiducioso”.

IL LEADERBOARD

METTI UN GIORNO ALL’OPEN…CON LUCA CIANCHETTI E JACOPO VECCHI FOSSA

9/16/2015

 
PictureJacopo Vecchi, Federico Bisazza e Luca Cianchetti (MG-Oldmanagency)
Sono le speranze azzurre, insieme a Lorenzo Scalise, Michele Ortolani, Stefano Mazzoli, cercano di ripercorrere le strade già battute da Matteo Manassero e Renato Paratore, sono l’orgoglio delModena Golf & Country Club, per tanti anni espressione dell’attività giovanile del Comitato Regionale Emilia Romagna, Jacopo Vecchi Fossa e Luca Cianchetti sono giunti a uno dei momenti più importanti della loro (breve, solo per ora e solo per questioni anagrafiche) carriera.

“Giocare un Open d’Italia da amateur è una bella emozione, una bella esperienza”, in coro il loro viso, quando si avvicinano al tee della 1 del Golf Club Milano, nel Parco della Villa Reale di Monza, a due passi dall’autodromo, ci racconta questo.

La settimana dell’Open perJacopo e Luca è lunga: è iniziata già il lunedì con il primo giro di prova. 
La speranza è, ovviamente, che si allunghi il più possibile, fino a domenica magari: “di sicuro”, dicono quasi all’unisono “sarebbe un grande risultato quello di passare il taglio”.

In effetti, a giudicare dalle loro capacità, dalle traiettorie e da alcune scelte tattiche per le quali entrambi hanno optato nei giri di prova sarebbe uno spettacolo poterli vedere nel cosiddetto moving day, sabato 19 settembre. 

Le loro prove campo sono divertenti e competitive al tempo stesso. Seguiti dal loro coach modenese, Federico Bisazza, ma anche dai coach della Nazionale Giorgio Grillo e Alberto Binaghi e perfino da Silvio Grappasonni, giocatore del tour europeo in passato e ora commentatore per Sky Sport HD, giocano per studiare le insidie, affievolite e attutite dalla pioggia che ha allentato il campo, del percorso monzese, ma anche divertendosi e scommettendo sulla vittoria alla fine del giro, con gli altri atleti della Nazionale.

Il gruppo è unito sebbene, ovviamente, ognuno di loro abbia in testa solo il proprio risultato. “Sono emozionato il giusto”, ci aveva detto Luca Cianchetti sul tee della 1 ma, pian piano che il giro di prova si sviluppa l’emozione lascia spazio solo alla tecnica e a colpi di straordinaria qualità. Come iltee-shot della 5, un dog-leg di sinistra con il punto d’atterraggio decisamente stretto, proprio sull’angolo del dog-leg. Silvio Grappasonni, distratto da una telefonata di lavoro con uno dei capiservizio di Sky Sport, per stabilire alcune strategie per le dirette dei prossimi giorni, si perde quel colpo, ci raggiunge in fairway e ci chiede quale fosse sia la scelta dal tee. Risposta: Cianchettiferro 3, gli altri rescue. “Lascia perdere Cianchetti”, dice Grappasonni “Lui è fuori categoria quando si parla di distanze”. Il colpo è comunque perfetto in mezzo alla pista e via così, a provare pendenze dei green e posizioni di bandiera. 

Sinceramente i green del Golf Club Milano non sono propriamente perfetti, un’estate torrida e gli ultimi giorni di bombe d’acqua, non li hanno certo aiutati a essere scorrevoli e privi di imperfezioni, ma i nostri ragazzi sanno leggere anche queste situazioni e il percorso continua.

Si arriva alla buca 8, c’è una pianta in mezzo alla strada che porta dal tee al taglio del dog-leg verso destra per una bandiera a 360 metri di distanza: il buon senso dice di tirare una ferrata stando a destra della pianta e mettersi a 140 metri circa dal green, per attaccare l’asta. Jacopo eLuca lo fanno, senza problemi. Ma la fortuna di un giro di prova è quella di poter provare, appunto. Fuori dalla sacca il driver e Cianchetti taglia sopra il bosco di destra, lo vola tutto e, con la seconda pallina, è a non più di 60 metri dall’asta. Straordinario, “ma guai a te se ci provi in uno dei primi due giorni”, gli dice Federico Bisazza. “Certo”, risponde Luca “fammi passare il taglio, quello sarebbe veramente un obiettivo fantastico e poi sabato ci divertiamo”.

Di sicuro con loro non ci si annoia. Sono bravi, simpatici, svegli e, come dicono i giovani, non se la tirano.
Speriamo però che la tirino (la pallina) sempre dritta, lunga e in buca, perché giocando così, a golf, si sta tanto sotto par e si raggiungono grandi obiettivi.

“Ce lo auguriamo entrambi”, chiude Jacopo Vecchi Fossa, quando ci salutiamo “Sarà una bella esperienza, siamo qui per divertirci, ci vediamo giovedì mattina, dai!”

Ovvio che sia così, gli rispondiamo, saremo qui a tifare per voi…

Jacopo Vecchi Fossa sarà il primo a partire, insieme allo svedese Mathias Grönberg e all’americano Wes Homan, giovedì 17 alle 9.30 dal tee della 10, il lunghissimo (202 metri) par 3, sul quale nella Pro-Am, Martin Kaymer ha tirato ferro 5 e non ha raggiunto il green, posto in cima alla salita… Ah, alla 10 c’è una Mercedes in palio per la hole-in-one.
Luca Cianchetti giocherà nel pomeriggio, ore 14.30, dal tee della 1, con il sudafricano Jbe Kruger e lo spagnolo Adrian Otaegui.

TUTTI I TEE TIME

PRESENTATO IL 72° OPEN D'ITALIANEL FIELD 5 VINCITORI MAJOR, TRA CUI STEWART CINK, TUTTI GLI ITALIANIE ANCHE I "NOSTRI" LUCA CIANCHETTI E JACOPO VECCHI FOSSA

9/10/2015

 
PictureIl tavolo dei relatori, da sinistra: Guido Damiani, Fabrizio Sala, Roberto Maroni, Franco Chimenti, Antonio Rossi, Gianpaolo Marini (Credit Claudio Scaccini)
“Prima l’Open, poi l’assegnazione della Ryder Cup”, con queste parole il Presidente della Fig  e di Coni Servizi, Franco Chimenti, ha aperto il proprio intervento alla conferenza stampa di presentazione del 72° Open d’Italia presented by Damiani, che si è tenuta presso la Villa Reale di Monza. “Per questo motivo il torneo di quest’anno assume ancora più importanza. L’Italia è una delle nazioni candidate a ospitare il terzo evento per importanza al mondo, dopo i mondiali di calcio e le Olimpiadi, e che, da uno studio effettuato, produce un indotto di circa 500 milioni di euro nei tre giorni della sua durata. A mio avviso, potrebbe essere maggiore per l’Italia che attira anche di suo”, ha concluso Chimenti che, al tavolo dei relatori era accompagnato da: Roberto Maroni, Presidente Regione Lombardia; Guido Damiani, Presidente del Gruppo Damiani; Gianpaolo Marini, Amministratore Delegato di Rolex Italia; Fabrizio Sala, Assessore all’Expo 2015 e Casa; Antonio Rossi, Assessore allo Sport e Politiche per i Giovani.

Il torneo si annuncia con un field quanto mai qualificato e in grado di assicurare uno spettacolo di altissimo livello. Ad arricchire ulteriormente la caratura dei protagonisti è giunta in extremis, come ha annunciato Barbara Zonchello, direttore del Comitato Organizzatore,  l’adesione del campione statunitense Stewart Cink, che ha portato da quattro a cinque i vincitori di major al via. Con loro saranno sul tee di partenza tre giocatori tra i primi cinquanta del World Ranking, altri undici tra i top 100, e oltre una settantina di vincitori sullo European Tour compresi otto past winner del torneo. Calamitano l’attenzione oltre a Cink, il tedesco Martin Kaymer, 21° e il più in alto nella classifica mondiale tra i presenti, l’irlandese Padraig Harrington, il nordirlandese Darren Clarke, capitano della compagine europea alla prossima Ryder Cup (2016), e il coreano Y.E. Yang, tutti con almeno un major nel palmares, insieme allo spagnolo Miguel Angel Jimenez, uno dei giocatori più longevi e decorati del circuito (21 successi), a Francesco Molinari, ultimo italiano a fregiarsi del titolo Open (2006), e agli altri due tra i top 50 del World Ranking, l’inglese Danny Willett (25° e secondo nell’ordine di merito europeo) e l’austriaco Bernd Wiesberger (30°).

Saranno 23 gli italiani presenti. Su Francesco Molinari, che quest’anno ha svolto attività principalmente sul PGA Tour americano, si fondano le maggiori speranze di rivedere un azzurro sul gradino più alto del podio, ma è lecito attendersi buone cose pure dagli altri sei che frequentano il circuito continentale: Edoardo Molinari, Matteo Manassero, Renato Paratore, Andrea Pavan, Alessandro Tadini e Marco Crespi, nato proprio a Monza e di casa nel circolo ospitante.

Non potrà essere tra i favoriti, ma riceverà sicuramente il tributo del pubblico Costantino Rocca, che tanto lustro ha dato al golf nazionale e che disputerà per l’ultima volta l’Open, mentre avranno una bella occasione per porsi in evidenza Lorenzo Gagli, Nino Bertasio, Alessio Bruschi, Andrea Maestroni, Andrea Perrino, Matteo Delpodio, Joon Kim, Federico Maccario e anche Massimo Florioli e Lorenzo Magini, arrivati dalla prequalifica.

Cinque i dilettanti: Stefano Mazzoli, campione europeo in carica, Michele Ortolani, Lorenzo Scalise e i nostri Luca Cianchetti e Jacopo Vecchi Fossa.

La gara, ovviamente, si disputerà sulla distanza di 72 buche, da giovedì 17 a domenica 20 settembre. Il taglio dopo i primi 2 giorni promuoverà agli ultimi 2 giri i primi 65 classificati dei 156 partenti, i pari merito al 65° posto e i dilettanti che rientreranno nel punteggio di ammissione. Il montepremi è di 1.500.000 euro con prima moneta di 250.000 euro. Mercoledì 16 sarà il giorno della Rolex Pro Am, nella quale competeranno 29 squadre composte da un professionista e da tre dilettanti. Si giocherà sulla distanza di 18 buche con formula “Par is your friend and use your Pro”.

Proseguendo nella lungimirante scelta della Federazione Italiana Golf, che ha dato ottimi responsi da parte del pubblico negli ultimi anni (quasi 35.000 presenze nella scorsa stagione e circa 30.000 nel 2013), l’accesso per gli spettatori sarà gratuito sia nei giorni di gara, Special Events compresi, sia in quelli in cui si effettueranno la prova campo e la Rolex Pro-Am.

L’Open d’Italia propone un modo diverso di interpretare un avvenimento golfistico. E il Comitato Organizzatore ha saputo ben comprendere la voglia di novità allestendo uno spettacolo nello spettacolo con l’intento di richiamare, insieme agli appassionati, anche le loro famiglie, giovanissimi compresi.

Ancora una volta saranno gli Special Events a calamitare l’attenzione con un programma sicuramente allettante. Giovedì 17 settembre, alle ore 16,30 in campo pratica, “Show di Miguel Angel Jimenez” e alle ore 18 la “Clinic del team azzurro” con alcuni giocatori della Squadra Nazionale Professionisti. Venerdì 18, alle ore 14,30, “Questions and Answers con i campioni” e alle ore 18 uno dei momenti più attesi, soprattutto dai giovanissimi, con il “Matteo & Renato Contest” in cui si prenderanno la scena Manassero e Paratore, pronti anche a dialogare con il pubblico. Infine sabato 19, alle ore 14,30, ancora “Questions and Answers con i campioni”.

I bambini avranno tutto per loro il “Kids Open”. Potranno usufruire dell’ospitalità, dal giovedì alla domenica, di U.S. Kids, assistiti a partire dalle ore 9 da personale qualificato che li coinvolgerà in giochi, golf compreso, e attività interattive in un clima di festa e di serenità. Lo scorso anno sono stati oltre 500 i giovanissimi intrattenuti.

Come in occasione dell’edizione 2014, il Comitato Regionale, organizza per i giovani atleti dei circoli emiliano-romagnoli, una giornata di divertimento e “studio dei pro”, fissata per domenica 20 settembre, giornata conclusiva del torneo. I ragazzi avranno così la possibilità di assistere alle ultime 18 buche, quelle decisive per l’assegnazione del titolo. Il Comitato mette a disposizione un pullman per il trasferimento che, partendo da Ferrara, farà tappa a Modena e Piacenza e poi raggiungerà il Parco Reale di Monza, dove i ragazzi, all’interno del Circolo Golf Milano, potranno partecipare attivamente a tutte le iniziative promosse dal Comitato Organizzatore del 72° Open d’Italia presented by Damiani e vedere i grandi campioni in lizza per la vittoria.


PONTIGGIA E ROVATTI VINCONO IL CHALLENGE ZONA 4

9/10/2015

 
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Si è disputata al Golf Club Monteveglio l’ultima tappa del Challenge Zona 4 Under 12. Sono Pietro Pontiggia (Modena Golf & Country Club) e Roberta Rovatti (Modena Golf & Country Club) i trionfatori nella classifica finale, a conclusione di una stagione ricca di successi per il circolo modenese.

Pietro Pontiggia, prima del via dell’ultima gara, aveva in solo possibile rivale, Riccardo Tosi (Golf Club Croara), distante nella classifica generale di soli 50 punti, ma in gara non c’è stata storia: lo ha staccato di 6 colpi e si è aggiudicato il challenge. Nella classifica femminile, Roberta Rovatti, non ha praticamente avuto rivali.

Nel contempo si è svolta anche la gara Under 16: è stato Luca Memeo (S.Anna), dopo un playoff con Alberto Rusticali (Adriatic Golf Cervia), a conquistare il trofeo. Mentre tra le ragazze ha vinto Maria Elena Masoero (Golf Club Croara).


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