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FOSSA E CIANCHETTI, PRIMO GIORNO DI OPEN DOLCE-AMARO

9/17/2015

 
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Giocare un Open d’Italia da rookie-amateur non deve essere semplice. Noi non l’abbiamo mai fatto e quindi possiamo solo immaginare quale possa essere la sensazione, ma a giudicare da come Jacopo Vecchi Fossa e Luca Cianchetti, i due giovani portacolori del Modena Golf & Country Club, ci raccontano le loro emozioni alla fine delle prime 18 buche, non deve essere difficile immaginare quali fossero le sensazioni che hanno vissuto al Golf Club Milano nella prima giornata da grandi.

Farfalle nella pancia, come quando si deve affrontare l’esame di terza media, o quello di maturità. È la traduzione delle parole di entrambi che, seppur intervistati in due momenti diversi, raccontano come fossero gemelli siamesi: “è stato difficilissimo dormire la scorsa notte”. Le prime buche sono state letteralmente giocate (e vissute da chi li ha seguiti) in apnea. “Sono arrivato sul tee della 10 (ndr la prima buca di Jacopo Vecchi Fossa) che avevo un po’ di ansia. Penso sia stato normale. Il par subito mi ha dato fiducia e poi mi sono sciolto”. Grande tensione anche per Luca Cianchetti, che alla 1 ha tirato il drive a sinistra nel bosco e ha dovuto giocare un up&down di straordinaria qualità per portare a casa il par alla prima buca: “Vero, ero molto teso. È stato solo l’inizio. Dopo l’errore di non conoscere la regola per la pallina sui cavi della televisione (ndr lungo al green al par 3 della 3), che mi è costata un colpo di penalità ed essere uscito dalla buca con un doppio bogey, mi sono calmato e ho cominciato giocare meglio”.

La strada verso la gloria, che al primo Open d’Italia si traduce in passare taglio è ancora lunga e lastricata di imprevisti, come “il bogey alla 1, con un putt da 3-4 metri”, dice Jacopo Vecchi Fossa, “è stato un momento in cui ho dovuto ritrovare la concentrazione”. Anche Jacopo, come Luca, ha volato un green di un par 3, ma l’esito è stato completamente diverso: approccio imbucato per il birdie e per il giro in 69 colpi (-3  a 6 colpi dal leader, Nicolas Colsaerts). 
“In quel caso”, chiude Vecchi Fossa “è stato più un errore dal tee…Ma quando ci siamo accorti che avevamo volato il mio caddie (ndr il coach della Nazionale, Giorgio Grillo) mi ha detto di stare tranquillo che avrei imbucato l’approccio, e così è stato”.

Vecchi Fossa e Cianchetti, come si dice in gergo, schiacciano la palla, ma quando c’è da usare le mani, lo sanno fare alla grande. Anche per Luca, la 7 è stata terra di conquista: birdie con one-putt per andare a +1 e subito dopo, alla 8, grande scrambling  con una palla sul bordo lungo del bunker del green a sinistra; sembra ilo punto di svolta e invece alla 9, “buca da birdie”, come dice lo stesso Cianchetti “ho infilato una serie di errori e sono uscito dalle prime nove con +3”. Un bogey alla 10 sembrava il proseguimento peggior di una giornata storta e invece: birdie 12, bogey 13 e poiback-to-back-to-back birdie alla 14, 15 e 16 hanno regalato una chiusura (+1, 73 colpi) che risolleva il morale. “Il campo non è difficile, lo conosco bene”, conclude Luca Cianchetti “nel secondo giro non avrò più il problema dell’emozione da gestire. Credo che il taglio, che rappresenta il mio obiettivo, cadrà a -3, forse -4… Non mi resta che giocare in -5 e provarci”.

La carica del giovane bomber di Sestola arriva anche da Cristiano Cambi, prezioso punto di riferimento che, oltre a seguire i due ragazzi al Circolo, a Modena, li ha accompagnati lungo il loro primo storico giro a un Open e che sarà lì anche per la seconda giornata, con collegamenti in diretta con Federico Bisazza, per raccontare tutto ciò che avviene, nella speranza di vedereCianchetti recuperare e Vecchi Fossa confermarsi: “So che Luca saprà reagire”, dice Jacopo, durante la pratica pomeridiana. “Per quel che mi riguarda credo che il taglio sarà sul -4 e  quindi devo solo tornare in campo e giocare come so. Sono fiducioso”.

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