Al Modena Golf & Country Club sono stati 3 giorni di gara particolarmente intensi e interessanti, visto il panorama di giocatori che si presentava al via. Un campo in condizioni straordinarie, nonostante la sospensione nella mattina dell’ultima giornata, a causa della pioggia. Dopo più di un ora di stop, la gara è ricominciata con una competizione agguerritissima. A rendere estremamente challenging la gara, ovviamente, ha contribuito anche l'impegnativo disegno di Bernhard Langer. Proprio per questo si può dire che l'edizione modenese del Campionato Italiano Under 18 sia stata una delle più interessanti e avvincenti degli ultimi anni. Le giovani promesse del golf italiano si sono fatte attendere e hanno espresso un gioco di altissimo livello. La giornata finale ha visto gli atleti misurarsi sulla distanza di 36 buche, da subito si sono distinti i leader della seconda giornata Gregorio Alibrandi (Olgiata)e Massimiliano Campigli (Torino); quest’ultimo, con un terzo giro in 69, era balzato al comando prima dell’ultimo round. Il finale è stata una grande sorpresa grazie alla rimonta di De Col, che ha consegnato una carta da 71, mentre Alibrandi e Campigli (entrambi hanno chiuso in 77) commettevano troppi errori dove. La temutissima buca 18 ha poi fatto la differenza. Un par 5 che concede il secondo colpo al green per i giocatori più audaci, ma allo stesso tempo è in grado di penalizzare tutti i colpi non perfetti con più ostacoli d'acqua e out. Proprio in questi hanno trovato difficoltà i leader dei primi tre giri, sorpassati da Pier Francesco De Col che, con il birdie, ha agguantato il par totale che gli è valso la vittoria.
Per quel che riguarda i nostri ragazzi: ottima rimonta fino all’undicesimo posto per Kevin Latchayya (Mia Golf), 297 colpi; Gabriele Schirinzi (Modena) è ventunesimo con 302 colpi; Alessandro Montanari (Modena) ventisettesimo con 304 colpi; Edoardo Manuzzi (Cervia), trentunesimo con 305 colpi e infine Matteo Cristoni (Modena) trentanovesimo con 308 colpi.
LA CLASSIFICA FINALE
Nella gara femminile la rimonta, come detto, non è riuscita. Federica Torre, in testa già dopo 36 buche, ha proseguito la propria marcia con un terzo round in par e un quarto da 70 colpi. Alle sue spalle si alternavano le contendenti, mentre il vantaggio accumulato consentiva alla giovane piemontese di giocare con un po’ più tranquillità, dando dimostrazione di un gioco estremamente solido da tee a green e di freddezza nel gioco corto. Di contro la pressione di dover a tutti i costi recuperare si è fatta sentire sulle inseguitrici che, in più di una occasione, dovendo forzare, sono state costrette ad errori. Ha dovuto così abdicare la piacentina Arianna Scaletti, fermatasi al terzo posto, nonostante il 69 nell’ultimo giro.
Il campo (curato in ogni minimo dettaglio e ottimamente preparato dallo staff parmense), dal disegno molto vario e tecnicamente difficile, che non lascia mai colpi scontati, ha contribuito ad aumentare le difficoltà. Proprio per questo i tecnici federali Anna Roscio, Roberto Zappa e Enrico Trentin, che hanno seguito da vicino tutte le ragazze della Nazionale hanno avuto modo di constatare la buona condizione di forma di molte delle azzurre.
Infine una menzione per le nostre atlete: Alessia Bosini (Castell’Arquato) è giunta ventinovesima con 306 colpi; Costanza Fiorini (Conero) trentaquattresima con 314 colpi; Federica Biscuoli (Matilde di Canossa) trentacinquesima con 315 colpi.
LA CLASSIFICA FINALE